Bambini e adolescenti: i tratti narcisistici e l’espressione di disagio.

Recentemente la ricerca ha focalizzato l’attenzione sul narcisismo come tratto di personalità non necessariamente patologico, che può essere presente fin dall’età scolare e può condurre, in taluni casi, a conseguenze negative nello sviluppo del bambino, come problematiche affettive e comportamentali.

Bambini e adolescenti: i tratti narcisistici

Il narcisismo come tratto dimensionale di personalità sembra essere presente fin dall’infanzia, anche se gli studi al riguardo sono pochi e tutti di recente pubblicazione.  

Quello che sappiamo è che una grandiosa, irrealistica e aumentata visione di sé, caratteristica del narcisismo, è parte del normale sviluppo del bambino. I bambini piccoli, infatti, non sono capaci di differenziare la loro visione di sé attuale da quella di sé ideale, e questo spiega perché la loro visione come persona è irrealisticamente positiva. Successivamente, crescendo, i bambini iniziano ad avere un quadro di se stessi in cui coesistono elementi positivi e negativi. Solo quando la visione che il bambino ha di sé incomincia a basarsi su confronti sociali, e diviene quindi più realistica e confrontabile con elementi esterni, il narcisismo diviene identificabile. Questa evidenza sembra instaurarsi a partire dagli 8 anni circa, quando il bambino sviluppa la capacità di formare una percezione di sé globale ed è in grado di interiorizzare come gli altri lo percepiscono e quali sono le impressioni che hanno su di lui. 

·       All’età di 2-3 anni i bambini iniziano a essere in grado di valutare gli attributi che concernono le proprie caratteristiche; queste valutazioni tipicamente si focalizzano su comportamenti e abilità osservabili e salienti; negli anni successivi imparano a valutare un numero sempre maggiore di proprie caratteristiche. Tuttavia, queste valutazioni rimangono qualitativamente diverse da quelle dei bambini più grandi, essendo, infatti, irrealistiche, fantasiose e dominio-specifiche. I bambini di questa fascia di età, inoltre, non sono capaci di riflettere in maniera cosciente e intenzionale su loro stessi, non sanno concepire l’autostima come definita da una comprensiva valutazione del valore della persona. 

·       All’età di 8 anni, quando aumentano la capacità metacognitiva e il ragionamento astratto, il bambino sviluppa un’autonoma visione di sé. La maggior parte dei bambini tende a esperire un’opinione di sé relativamente positiva, una minoranza invece ha un’opinione di sé negativa. Dagli 8 anni in poi fino all’adolescenza cresce la motivazione a mantenere una visione di sé favorevole, scoraggiando le visioni sfavorevoli; ciò comporta anche una crescente preoccupazione di come gli altri possano percepirci. 

Dal narcisismo al disagio

Alla base dello sviluppo dei tratti narcisistici ci sono funzioni temperamentali ed esperienze di socializzazione; queste ultime, quando appaiono disadattive, vanno ad attivare determinati fattori temperamentali, innescando così un circolo che permette lo sviluppo dei tratti e le conseguenti disfunzioni comportamentali. 

Il temperamento è da considerarsi come un insieme di tratti ereditati biologicamente che emergono in modo precoce nella vita del soggetto. Questi tratti riguardano le differenze nel modo in cui gli individui reagiscono al loro ambiente e come essi regolano e controllano queste reazioni. Fin dai primi stadi dello sviluppo il temperamento guida ed è guidato dalle esperienze dell’individuo che giorno dopo giorno affronta nelle varie fasi di sviluppo. Ci concentreremo sul ruolo nell’eziopatogenesi dei tratti narcisisti del “temperamento di approccio” e del “temperamento di evitamento”. 

Il temperamento di approccio è una sensibilità neurobiologica generale agli stimoli positivi o desiderabili. I bambini con elevato temperamento di approccio presentano uno stato di allerta agli stimoli e reagiscono in maniera forte alla presenza o assenza degli stessi.

Successivamente, nello sviluppo, il temperamento di approccio si manifesta con la tendenza a sperimentare intenso piacere, elevata attività e impulsività; in adolescenza questo temperamento si può mostrare con sensibilità alle ricompense e comportamenti a rischio.

Il temperamento di evitamento invece si presenta con estrema sensibilità a stimoli negativi e indesiderati. I bambini con elevati livelli di temperamento di evitamento sono fortemente allertati dai diversi stimoli, tendono a evitarli e a reagire in maniera forte alla loro presenza. I primi segni di temperamento di evitamento appaiono nel bambino all’età di 5-6 mesi. Chi possiede elevato temperamento di evitamento inizia a evitare o inibire le risposte a stimoli nuovi e di forte intensità. Il temperamento di evitamento si manifesta soprattutto nell’esperienza di emozioni negative come tristezza, paura e rabbia .

https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/sird/article/view/309
https://www.yellowboat.it/blog/green-skills-una-modello-di-scuola-come-esempio-green